Se facciamo della violenza lo scopo del Kung Fu abbassiamo il nostro spirito ad un livello disumano.
L'attività agonistica e il mantenersi in forma fanno parte della pratica ma non ne sono il fine. Neppure il combattimento con un avversario al di fuori di noi stessi è lo scopo ultimo dell'arte……
Quando negli esercizi in coppia non controlliamo le tecniche o quando facciamo un massaggio svogliati, stiamo mancando di rispetto verso il compagno. Il saluto all'inizio, alla fine e durante la lezione rappresenta il rispetto e la considerazione fra i praticanti.
Ascoltare il proprio corpo significa cominciare a conoscerlo. La conoscenza del corpo incoraggia e fa da fondamento alla conoscenza dell'essere. Quando da soli ci facciamo male negli esercizi preparatori significa che abbiamo mancato di ascoltarci. Il corpo è il tempio dell'anima: Cominciamo a conoscerlo.
L'insegnamento è una via a senso unico: C'è chi insegna che è uno e chi apprende che sono molti.
Se tutti parlassero non sarebbe possibile praticare. Interrompete la lezione solo quando è veramente necessario e prendete l'abitudine di fare le vostre domande dopo il saluto di fine lezione. Essere in silenzio significa essere ricettivi e attenti.
La mancanza di controllo è collegata alla mancanza di rispetto: Se siamo pieni di orgoglio o di voglia di emergere non controlliamo le tecniche e manchiamo di rispetto verso il compagno. Non dovremmo dispiacerci solo di costituire un pericolo ma anche di essere incapaci di "cavalcare la propria tigre".
Nelle arti marziali si dice che quando sali sul Ti Tang (tappeto della pratica) lascia il mondo fuori.
Nel tempo in cui pratichiamo il Kung Fu lasciamo fuori il mondo, il lavoro, lo studio, le inimicizie……Concentriamoci e siamo presenti in quello che facciamo.
Questo principio riassume un po’ i precedenti, abbiamo bisogno di una continua attenzione per fare del Kung Fu una strada di crescita morale e una fonte di miglioramento dei rapporti esterni (controllo, silenzio, rispetto) e di quelli interni (conoscenza di sé del corpo, delle proprie passioni e dello spirito). Cerchiamo di tenere acceso dentro di noi un fuoco di vitalità e conoscenza.
Qualsiasi arte necessita di anni di apprendimento e se dopo anni crediamo di "averla" significa solo che il nostro spirito è limitato.
Praticare l'arte è come camminare per una strada che non ha fine, eppure ogni giorno c'è di fronte a noi un nuovo paesaggio, non la si percorre per arrivare da qualche parte ma per il piacere stesso che da il cammino. Così, quando abbiamo fretta, quando ci indispettiamo perché non riusciamo bene come vorremmo, manchiamo di umiltà verso la vastità del sentiero.